“IL CAPITANO - Emilio Lussu:

il Carso, l’Altopiano e il Piave che non ha mai raccontato”

a cura di Stefano Aluisini e Ruggero Dal Molin

anteprima FORTE CORBIN - 24 agosto 2024

(Tresché Conca di Roana - Altopiano dei Sette Comuni)

Il 24 agosto 2024, nell’ambito della consueta mini rassegna letteraria “Scrittori al Forte Corbin”, nell’affascinante location della fortezza di Punta Corbin, di proprietà della famiglia Panozzo, nella veranda adiacente la ex palazzina-Comando del forte, si è tenuta l’anteprima assoluta del libro “Il Capitano – Emilio Lussu: il Carso, l’Altopiano e il Piave che non ha mai raccontato” a cura di Stefano Aluisini e Ruggero Dal Molin. L’intervento degli autori è stato preceduto dalla toccante introduzione di Ilaria Panozzo, che ha ricordato la figura del comune amico Dott. Luciano Valente di Cesuna, già Presidente e fondatore della A.S.C. Fronte Sud Altopiano Sette Comuni, scomparso l’estate scorsa, e alla cui operosa intraprendenza si devono negli anni del Centenario tante notevoli iniziative per la Memoria della Grande Guerra insieme all’Archivio Storico Dal Molin in questo settore dell’Altopiano dei Sette Comuni, oltre alla costituzione della Biblioteca “Mario Rigoni Stern” nella vicina frazione consorella di Cesuna.

In un crescendo di emozioni, tra fotografie e filmati d’epoca, seguendo lo spirito del libro, sullo sfondo di una minuziosa ricerca storica si è ripercorsa la genesi di quelle vicende, con le amicizie, gli affetti e le epiche gesta in battaglia che durante la Grande Guerra rappresentarono e seguirono “l’anno sull’Altipiano” di Emilio Lussu e di tanti “Dimonios” della gloriosa Brigata “Sassari”. Non senza qualche punto di commozione si è quindi passati per un’altra guerra e la Resistenza, arrivando sino agli anni Settanta; tra le conseguenze fatali di quanto era accaduto nella Grande Guerra, sono così poi sorti dalle righe della Storia anche le voci e i volti di donne e uomini straordinari che intrecciarono con Emilio Lussu nuovi rapporti di affetto e profondissima amicizia, oltre che di lotta politica e sul campo.

Emozionanti sia la proiezione di un rarissimo filmato d’epoca sulla Brigata “Sassari” a Vicenza che lo stesso “trailer” finale del volume. Questa esclusiva anteprima della presentazione del libro “IL CAPITANO”, che possiamo definire davvero avvincente e crediamo resterà probabilmente unica per le sue peculiarità, complici l’affascinante cornice di Forte Corbin e lo splendido panorama delle vicine vette ormai avvolte dal tramonto, si è protratta sino a oltre le ore 19. Con un pubblico estremamente interessato ed emotivamente coinvolto, così come alla fine gli stessi relatori, effetto dei diversi momenti commoventi nel ricordo di quei giovani giunti sull’Altopiano oltre un secolo fa.

Si ringraziano per la gentilissima ospitalità e il supporto logistico e organizzativo la famiglia Panozzo, proprietaria di Forte Corbin, in particolare Ilaria e Marco, oltre a Mosè P. e Stefano G. per le fotografie

Ricordiamo che Forte Corbin, questa affascinante fortezza italiana, tipica di alta montagna, risalente alla Grande Guerra 1915-18, di proprietà della famiglia Panozzo, si trova vicino alla località turistica di Tresché Conca (mt.1096), frazione di Roana, sul limite sud-occidentale dell’Altopiano dei Sette Comuni. La struttura, dal notevolissimo contenuto storico-culturale, ospita nel corpo dell’antico forte, interamente restaurato e pressoché interamente visitabile sia nella parte esterna che in quella sotterranea, sia una struttura di ristoro che un piccolo ma assai significativo museo della Grande Guerra, disposto su due piani, ricco di reperti e materiale fotografico. L’esterno del perimetro di Forte Corbin, anch’esso particolarmente curato e ristrutturato, non solo consente una vista mozzafiato sulla sottostante Val d’Astico, sul cui accesso da nord il forte era destinato a vigilare, ma anche sulle montagne vicine, a partire dal Monte Cimone, fronte a est, alla medesima altezza, con la sua vetta disintegrata dalla mina austro-ungarica del 1916 e la cuspide del suo sacello Ossario. Da nord-ovest, oltre il baluardo costituito dai monti Campolongo e Verena con gli omonimi forti della Grande Guerra, che segna l’orlo sulla sottostante Piana di Vezzena, si sviluppano invece le cime dei vicini altopiani di Folgaria e Lavarone, dal Monte Cornetto al Becco di Filadonna. Dalle fortificazioni imperiali degli altopiani di Folgaria e Lavarone, in particolare durante la “Strafexpedition”, dal 15 maggio al 25 giugno 1916, si ingaggiarono violenti duelli di artiglieria contro i forti italiani; ai pezzi austro-ungarici si unirono alcuni obici di grosso calibro da 380 e 420 mm che inquadrarono i forti italiani di Verena, Campolongo e, appunto, Corbin.

Come si può vedere dai crateri nella parte settentrionale del perimetro del forte, diversi di questi colpi andarono a segno. Una visita che consigliamo assolutamente, in particolare alle famiglie e alle scolaresche, sia per l’affascinante e incontaminato contesto ambientale nel quale sorge Forte Corbin, sia per l’elevatissima testimonianza storica che riesce a rendere grazie alla cura con la quale è stato restaurato e viene manutenuto e gestito, con il percorso esterno ricco di indicazioni e un parco che ospita diversi pannelli informativi. Un autentico esempio di valorizzazione della Memoria in senso culturale ed economico in grado di dare grande significato al territorio che la ospita. Ricordiamo che Forte Corbin è raggiungibile direttamente in autovettura (con parcheggio adiacente al forte) oppure con una passeggiata dalla chiesa di Tresché Conca, percorrendo la strada dedicata che conduce proprio alla fortezza (info: cell. 349-2685543 -- fortecorbin@tiscali.it -- www.fortecorbin.it)