IL CAPITANO
EMILIO LUSSU: IL CARSO, L’ALTOPIANO E IL PIAVE
CHE NON HA MAI RACCONTATO
di Stefano Aluisini e Ruggero Dal Molin
LA RILETTURA DI UN “CLASSICO” DELLA GRANDE GUERRa: I RETROSCENA E LE VICENDE REALMENTE ACCADUTE CHE LUSSU SCELSE DI NON SCRIVERE. quelle di DONNE E UOMINI allora e i cui volti, NASCOSTI sino a oggi TRA LE pieghe DELLA STORIA, RIVIVONO in queste pagine.
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EDITORE ITINERA PROGETTI (Bassano del Grappa) - pp. 461 con 350 fotografie
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ISBN 978-88-32239-43-0
Un classico della Grande Guerra, compagno sui banchi di scuola per tanti studenti soprattutto delle passate generazioni, un libro indimenticabile di quella “letteratura con le stellette” nata in Italia nel primo dopoguerra.
Scritto dopo vent’anni dagli eventi che rievoca, nel quadro di un contesto storico completamente diverso che impose di “criptarne” la narrazione, “Un anno sull’Altipiano” rivela infatti solo parzialmente il reale vissuto di Lussu tra i “Dimonios” della gloriosa Brigata “Sassari” nel 1915-18, a partire dalla prima tragica esperienza sul Carso che era seguita a un breve ma intenso addestramento nelle campagne bresciane.
Grazie ad altri occhi e ad altri orecchi che videro e udirono quanto lo scrittore allora vide e udì, ma scelse di non raccontare, rileggeremo quindi un Emilio Lussu a tratti sconosciuto. Ma soprattutto, grazie a un vasto apparato fotografico, ripercorreremo tutti i campi di battaglia nei quali egli fu protagonista rivedendo sovente anche i volti di chi allora gli fu vicino, rileggendo così “in chiaro” e per intero tutti i suoi tre anni e mezzo di guerra, dal Carso all’Altopiano, dalla Bainsizza a Caporetto, dai “Tre Monti” al Piave.
Proprio il “battesimo del fuoco” sul Carso con la Brigata “Sassari” aveva infatti aperto gli occhi al giovane Lussu, che pure era stato un acceso interventista negli ultimi anni dell’Università, rivelandogli nel modo più crudele possibile il vero volto della guerra e facendogli sfiorare più volte la morte. Decorato al Valor Militare già tra le trincee del Carso, egli mantenne e manterrà comunque inalterati il proprio senso del dovere come ufficiale e come uomo, sempre sostenuto da un coraggio impareggiabile ma soprattutto dal carisma e dal rispetto riconosciutogli dai suoi Fanti ai quali sarà per sempre legato da un sentimento di solidarietà e fratellanza destinato ad andare ben oltre la guerra. Saranno poi l’incontro con i profughi e la distruzione sull’Altopiano dei Sette Comuni a rivelare un vero e proprio uomo “contro”, disposto anche a ribellarsi agli ordini più insensati pur di salvare la vita dei suoi soldati lanciati in assalti scriteriati contro le imprendibili postazioni austro-ungariche di Monte Zebio, dove Lussu peraltro sarà nuovamente decorato al Valore.
Ed è sull’Altopiano dei Sette Comuni e nella vicina Bassano del Grappa che a tante pagine di puro eroismo si affiancano, assolutamente non narrate in “Un anno sull’Altipiano”, tante testimonianze che raccontano della nobilissima figura di Teresa Nardini, amatissima “Madrina” della Brigata “Sassari”, grande amica di Lussu e vera protagonista nascosta del libro. Rari momenti di serenità ma anche una sofferta vicenda sentimentale, ripresa invece tra le righe più emozionanti del libro; la sottile traccia dell’amore verso una fanciulla sconosciuta, destinato a morire tra le trincee dell’Altopiano con uno dei migliori amici dello scrittore, non senza un ulteriore alone di mistero.
E’ quindi tra le trincee dell’Altopiano e Palazzo Nardini che scopriamo relazioni fatte di sguardi eloquenti e brevi messaggi, affidati talvolta a un telegramma o alle stecche di un ventaglio. Rarissimi istanti di serenità che pur sorgevano, nonostante tutto, tra la violenza della guerra: una vicenda davvero toccante, interrotta dal trasferimento della Brigata “Sassari” sulla Bainsizza.
Quelli sulla Bainsizza furono pochi mesi di ulteriori durissimi combattimenti che precedettero i tragici fatti di Caporetto durante i quali, ancora una volta, Emilio Lussu e la Brigata “Sassari” vennero chiamati a nuovi sacrifici proprio per l’aura di leggenda che ormai accompagnava i Fanti dalle mostrine bianco-rosse. Fu quell’estrema difesa che li porterà ancora una volta sull’Altopiano con la riscossa sui “Tre Monti” e poi sul Piave con la vittoria della Battaglia del Solstizio. Altre gesta passate alla Storia e mai narrate dallo scrittore sardo, così come la concesssione di ben due Medaglie d’Argento al Valore: la prima sul Col del Rosso, dove Lussu venne ferito, e la seconda per il leggendario “quadrato di baionette” che lo rese l’eroe di Capo d’Argine sul Piave.
Lussu sarà destinato a diventare un vero e proprio “passe-partout” nella Storia d’Italia: ufficiale pluridecorato nella Grande Guerra, eroe della Resistenza, politico rigoroso e appassionato, membro della Costituente e Ministro della Repubblica. Quel “Cavaliere dei Rossomori” sempre spesosi sino allo stremo, tanto nell’affrontare i reticolati quanto nella rocambolesca evasione via mare che solo pochi anni dopo gli restituirà la libertà dal confino fascista. E’ infatti durante la Resistenza che, affondando talvolta le loro radici proprio nei ricordi della Grande Guerra, sorgono per lo scrittore nuovi legami di profonda amicizia e torna, finalmente, in circostanze altrettanto avventurose e avvicenti, anche quel legame sentimentale spezzatosi tragicamente sull’Altopiano che aprì per sempre il suo cuore. Quello di un uomo deciso a non rinunciare mai, in nessun caso, sul campo di battaglia e in politica, a quanto la coscienza gli dettava, così come a quel codice d’onore che lo rese l’eterno “Capitano” svelato dalle pagine di questo libro.
INDICE
Ringraziamenti
Introduzione
PARTE I - IL “DIARIO MANCATO”
1.1. Verso la guerra
Dall’indifferenza alla gloria o viceversa?
Una nuova unità: la Brigata “Sassari”
L’addestramento a Calcinato
1.2 Dieci mesi sul Carso
Verso la prima linea
Il battesimo del fuoco: Bosco Cappuccio
La conquista della trincea “Zeta”
Le trincee “delle Frasche” e “dei Razzi”
Gli “Intrepidi Sardi”
1.3 L’Altopiano dei Sette Comuni
La “Strafexpedition” austro-ungarica
Sui monti Fior e Castelgomberto
Monte Zebio
PARTE II - UN’ICONOGRAFIA DELLA GRANDE GUERRA
Eroi e antieroi
In trincea tra corazze, mitragliatrici, reticolati, cecchini e feritoie
Il coraggio della paura: decimazioni, suicidi, alcol, follia
“Uomini contro”
La donna celata: Teresa Guerrato Nardini
Morte di un amore mai nato
PARTE III - DOPO “UN ANNO SULL’ALTIPIANO”
Dalla Bainsizza a Caporetto
Il ritorno in Altopiano: la vittoria dei “Tre Monti”
La battaglia del Solstizio sul Piave
Il prezzo del sacrificio e il difficile dopoguerra
L’avvento del fascismo e la Resistenza: il ritorno del combattente
Bibliografia
CALENDARIO DI MASSIMA - PRESENTAZIONI DEL VOLUME:
24 08 2024 - anteprima: Forte Corbin (Tresché Conca di Roana - Altopiano dei Sette Comuni - VI)
05 10 2024 - BRESCIA riservata Unuci - Palazzo della Loggia - Sala dei Giudici, ore 10
08 10 2024 - CADONEGHE (PD) - Gruppo Alpini (da confermare)
26 10 2024 - BASSANO DEL GRAPPA - Libreria Palazzo Roberti, ore 17
09 11 2024 - PREVALLE (BS) - Ass.ni Arma provincia di Brescia - Palazzo Morani, ore 17
15 11 2024 - TREBASELEGHE (PD) - (da confermare)
22 11 2024 - VALSTAGNA (VI) - Sala Piazzetta Brotto, h. 20.30
29 11 2024 - CRESPANO (TV) - Palazzo Reale, h. 20.30
07 12 2024 - ASIAGO (VI) - Sala Unione Montana Spettabile Reggenza Sette Comuni, ore 10
Sopra: IL CAPITANO presso la libreria “LA BASSANESE” di Bassano del Grappa
Sopra e sotto: le prime 40 copie de “IL CAPITANO” in partenza per gli Enti e le Istituzioni che hanno collaborato con noi in questi tre anni per la realizzazione del volume.
sotto: dal quindicinale “L’Altopiano” del 31 agosto 2024 - in un articolo di Andrea Vollman
sotto: dal quindicinale “L’Altopiano” del 17 agosto 2024